Editoriali/Mondo Pesca

Il Polo Nautico di Olbia
Se da una parte la pesca sportiva fatica a farsi apprezzare e contenere il malcontento dei suoi praticanti per via degli spazi a terra sempre più ridotti o negati, nonostante precise norme prevedano l’assegnazione di aree riservate, e mi riferisco alle banchine agibili e non utilizzate, ad esempio del porto di Cagliari, dall’altra, la federazione (Fipsas) e il Coni in ultima battuta, incassano una valanga di medaglie, molte del prezioso metallo giallo, come non riesce a nessun’altra disciplina sportiva. Se c’è qualcuno che vede e può, anche da lassù, consideri che forse i tempi sono maturi, per riconoscere alla pesca sportiva, così come in molti Paesi più avanzati, la dignità che merita.
Se da una parte soffriamo per l’invadenza militare nelle coste e mi riferisco in questo caso all’ultima interdizione alla navigazione nel Golfo di Cagliari, dall’altra, nel Capo di sopra, quello più orientale, apprezziamo l’apertura delle Istituzioni per il sostegno alla Fiera nautica di Sardegna. Il che significa vedere nel presente e nel futuro, soprattutto, la vocazione vincente di un territorio, che nella nautica ha creduto, investito e ora, per fortuna, riprende a raccogliere i frutti. Il polo nautico di Olbia è forse il miglior esempio, in Sardegna, di sinergia con ambiente, immobiliare e turismo. Un polo che cresce con sempre maggior professionalità, con capacità attrattiva elevata e che, in un prossimo futuro, è programmato a fare un salto di livello. È recente, infatti, la notizia che Sno, azienda di Cala Saccaia, leader della nautica, si stia attrezzando, nell’area ex Palmera, per dare assistenza a 360 gradi, alle grandi imbarcazioni, fino a 120 metri. Il che proietta Olbia sulla scena internazionale, come il più grande hub nautico del Mediterraneo. Un fiore all’occhiello che premierà la capacità imprenditoriale dei fratelli Pirro e dei vari stakeholder, ma anche la cittadinanza, e infine, la Sardegna tutta.